Forse non è tutto così scontato nel passaggio di Pirelli alla ChemChina.
Infondo questa cessione mi è sembrata simile all’acquisto di una casa in nuda proprietà, ChemChina ci mette i soldi e compra Pirelli ad un buon prezzo, però finché c’è Tronchetti tutto resta uguale, lui al comando a decidere e fare; quando vorrà ritirarsi ChemChina inizierà veramente a far valere il proprio 51% e si scoprirà cosa vuole farne veramente.
Secondo Reuters c’è un altra fantomatica possibile offerta per il produttore di pneumatici italiano Pirelli, ma il presidente di Pirelli Marco Tronchetti Provera intervistato su questo punto ha smentito categoricamente che ci sia stato alcun contatto su una possibile migliore controfferta con chicchessia.
Ad una domanda più esplicita, se un offerta da parte della giapponese Bridgestone potrebbe essere presa in considerazione da Pirelli, Tronchetti Provera ha detto che una tale opzione sarebbe “un disastro”, aggiungendo che le sovrapposizioni tra i due gruppi sono troppe.
China National Chemical Corp ha accettato di acquistare la quota di maggioranza di Pirelli (il quinto produttore mondiale di pneumatici) per un totale di 7,3 miliardi di euro con una valutazione di 15 euro per azione. Un accordo che passerà il controllo della azienda italiana con 143 anni di storia nelle mani di una azienda controllata al 100% dal governo cinese.
Il mercato però non sembra aver creduto molto a questa valutazione, considerando che il titolo è stato spinto dalla speculazione sopra la soglia dei 15 euro dopo l’annuncio dell’OPA amichevole di ChemChina.
Tronchetti Provera ha dichiarato che il prezzo di 15 euro per azione offerto da ChemChina è “molto buono”.
Ha anche ammesso che prima di concludere l’accordo con ChemChina ha intrattenuto discussioni approfondite con altri due produttori, non cinesi, per una possibile cessione del solo ramo di attività pneumatici autocarro. Ma non ha voluto fare il nome di quali produttori di pneumatici hanno partecipato alle discussioni.
Le indiscrezioni su Bridgestone, il prezzo offerto da ChemChina di 15 euro ad azione, i termini dell’accordo che lasciano piena liberta di manovra all’attuale management indipendentemente dal cambio di controllo azionario della società, potrebbero essere le avvisaglie di una OPA ostile da parte di un altro grande produttore intenzionato a prendere il controllo di Pirelli e farne veramente cosa sua? Fin da subito?
Il settore non naviga in buone acque, ma la capitalizzazione di Pirelli (7,5 miliardi di Euro) non è molto se confrontata con quella di giganti come Continental (43 miliardi di Euro) o Bridgestone (23 miliardi di Euro).
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