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by Matteo Lecca,
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In termini di sicurezza, un pneumatico in buone condizioni può fare la differenza rispetto ad uno consumato, logoro oppure non mantenuto al meglio. A dircelo sono le statistiche: una gomma che non viene controllata periodicamente e risulta dunque non in perfette condizioni può andare incontro al fenomeno di aquaplaning a velocità più basse in confronto ad una copertura in ottimo stato, diventando di conseguenza assai più pericolosa per chi si trova alla guida del veicolo; nei test effettuati, i pneumatici con regolare manutenzione hanno iniziato a soffrire di aquaplaning ad una velocità di 88 chilometri orari mentre quelli non controllati hanno cominciato ad avere problemi intorno ai 75 chilometri all’ora. Per questa ragione la manutenzione periodica è di fondamentale importanza e tutti gli automobilisti dovrebbero verificare lo stato dei loro pneumatici a cadenze regolari.
Fra i principali pericoli per la normale circolazione troviamo proprio i pneumatici in condizioni non ottimali, consumati, rovinati oppure sgonfi, sia su asfalto asciutto che bagnato. È facile intuire che in condizioni di aderenza precaria i rischi aumentano considerevolmente, in quanto le gomme non sono in grado di assicurare il grip necessario sull’asfalto che risulta scivoloso. Anche a livello normativo ci si espone a dei rischi: il Codice della strada prevede infatti che le gomme montate a bordo di un veicolo debbano essere sempre in condizioni ottimali e la loro manutenzione è totalmente a carico dell’automobilista; se in caso di controlli le coperture dovessero risultare in cattivo stato, sono previste sanzioni per il proprietario del mezzo.
Come effettuare i controlli periodici
Il primo aspetto da tenere in considerazione nel controllo periodico delle gomme è la pressione, che va verificata almeno una volta al mese, per accertarsi che sia corretta. Durante tale controllo è possibile osservare il battistrada e la spalla del pneumatico per vedere se sono presenti tagli, crepe, forature o rigonfiamenti: in caso di risposta affermativa, la copertura deve essere assolutamente riparata oppure sostituita, poiché non in grado di svolgere al massimo il proprio compito. Per controllare il consumo del battistrada bisogna accertarsi che la sua profondità sia superiore a 1,6 millimetri, altrimenti è giunto il momento di sostituire le gomme poiché eccessivamente usurate. I controlli dovrebbero essere più frequenti con l’andare del tempo, perché le gomme con l’invecchiamento perdono efficacia e necessitano di una manutenzione più attenta al fine di conservare le loro caratteristiche. Sono le stesse aziende produttrici a consigliare controlli regolari, proprio per prolungare la vita dei pneumatici e mantenere ottimale la loro resa prestazionale.
- Pressione gomme: da controllare a cadenza mensile, poiché da essa dipendono la stabilità e il comportamento della vettura. Inoltre mantenendo sempre la corretta pressione è possibile allungare la vita dei pneumatici, evitando consumi anomali e danni alla spalla della copertura.
- Profondità del battistrada: con un cartoncino e un pennarello è possibile verificare la profondità del battistrada, basta inserire in uno dei solchi il cartoncino e segnare il punto in cui arriva la parte più esterna della gomma. Il limite legale è di 1,6 millimetri, per cui se la profondità è superiore a tale valore, si può circolare in sicurezza. Tuttavia alcuni produttori di pneumatici indicano in un range compreso fra 3 e 4 millimetri la profondità ideale. In ogni caso, se lo spessore è inferiore a 1,6 millimetri è necessario provvedere alla sostituzione delle gomme.
- Spalle pneumatici: un semplice controllo visivo può essere sufficiente per assicurarsi che le spalle delle gomme siano integre e prive di tagli, crepe, screpolature o rigonfiamenti. Nell’eventualità in cui fossero presenti segni di danneggiamento, bisogna procedere alla riparazione e se ciò non fosse possibile diventa inevitabile la sostituzione delle coperture, per evitare guai ben peggiori.
- Intagli battistrada: è buona norma controllare anche gli intagli del battistrada, poiché al loro interno possono incastrarsi pietre e sassolini che durante la marcia potrebbero danneggiare la superficie della gomma, generando ad esempio forature. Rimuoverli non è complicato, lo si può fare con le dita oppure adoperando un cacciavite, prestando naturalmente attenzione a non danneggiare il battistrada
- Usura e consumo gomme: l’usura dev’essere uniforme sulla superficie della copertura, se non lo è potrebbe essere scorretta la pressione di gonfiaggio, oppure potrebbero esserci problemi nell’allineamento della ruota, e in tal caso ci si deve rivolgere ad un gommista per le indispensabili verifiche sulla convergenza. I pneumatici anteriori tendono ad usurarsi più velocemente di quelli posteriori: per riequilibrare il consumo è possibile invertire le gomme – portando quelle dell’asse posteriore su quello anteriore e viceversa – all’incirca ogni 8 mila chilometri, oppure verificando l’usura delle quattro gomme; se quelle anteriori hanno uno spessore del battistrada inferiore di 2 millimetri in confronto alle coperture posteriori, è il caso di provvedere ad invertirle.
- Età delle gomme: la durata raccomandata di un pneumatico è 6 anni, dopodiché deve essere sostituito. In caso di alternanza fra estive e invernali e con una buona manutenzione, la durata massima può arrivare fino a 10 anni.
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