Fino a non molti anni fa quando si parlava di pneumatici invernali si pensava a gomme studiate per affrontare esclusivamente neve e ghiaccio, dunque prodotti da impiegare soltanto nelle zone più fredde del pianeta e in condizioni particolarmente problematiche. Ora non è più così: le gomme invernali sono sempre capaci di garantire performance e aderenza al top su superfici innevate, ghiacciate e bagnate, e a questo aggiungono una certa versatilità, poiché grazie alle innovazioni e alle ricerche tecnologiche il loro range di utilizzo si è ampliato, rendendo i pneumatici da inverno prestazionali e affidabili in qualunque condizione invernale, dalle strade asciutte a quelle imbiancate, purché si abbiano temperature inferiori ai 7 gradi centigradi.
Per questo soprattutto negli ultimi anni i produttori di gomme hanno svolto un lavoro di affinamento e perfezionamento sulle coperture invernali, per realizzare prodotti in grado di rispondere in maniera soddisfacente alle più svariate esigenze degli automobilisti, sia in fatto di prestazioni che di resa chilometrica, nelle diverse condizioni che si presentano in inverno e su varie tipologie di superfici stradali.
Uno degli aspetti principali su cui si è lavorato è la resistenza al rotolamento, un tempo tallone d’Achille di questo tipo di gomme; come incrementare il grip senza al contempo aumentare la resistenza al rotolamento? Questo è stato il quesito su cui ingegneri e progettisti si sono soffermati, affinché le gomme invernali potessero assicurare elevato grip ma anche un alto chilometraggio, mantenendo costanti – quindi senza decadimenti – le performance. Ciò ha portato a una evoluzione costante, anno dopo anno, dei pneumatici invernali, con progressi evidenti ed indiscutibili se ci si volta indietro ad osservare la situazione di pochi anni fa. L’opera di affinamento riguarda non solo materiali e progettazione, ma anche il design del battistrada, la forma delle scanalature e la disposizione delle lamelle, elementi fondamentali per incrementare il grip e migliorare lo smaltimento dell’acqua, accrescendo di conseguenza la resistenza all’aquaplaning delle coperture.
Lo stesso discorso riguarda le mescole, anch’esse sempre più performanti per assicurare l’aderenza necessaria in condizioni di grip precario limitando il consumo del battistrada, che in alcuni modelli – ad esempio Michelin – è definito autorigenerante in quanto la profondità delle scanalature non viene intaccata dal consumo della gomma. La tecnologia ha reso l’evoluzione delle coperture invernali sempre più rapida, ecco perché le gomme da inverno dell’attuale generazione risultano nettamente migliori rispetto a quelle della generazione precedente, per cui il consiglio per gli automobilisti che devono acquistare pneumatici invernali è quello di puntare sui modelli più recenti, poiché sono anche i più evoluti e dunque i più performanti.
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