back to all posts

La sicurezza degli pneumatici ricondizionati: miti da sfatare

Published by Federico, (edited on 27/06/2024 ) 0

I pneumatici ricondizionati sono sicuri? È una domanda che numerosi automobilisti si pongono, vediamo allora ciò che bisogna sapere sulle gomme ricostruite

I pneumatici ricondizionati, o ricostruiti, sono una soluzione sempre più in voga negli ultimi anni e la motivazione della loro rapida diffusione è facile da intuire: permettono di risparmiare. Proprio come avviene con gli apparecchi elettronici – in primis smartphone e tablet, ma anche notebook – un prodotto ricondizionato consente di spendere meno (e non poco!) in confronto a uno nuovo, ma è innegabile che le gomme auto siano un articolo a sé stante, ben diverso da dispositivi tecnologici o altri strumenti simili. Eh sì, perché dalla loro integrità e funzionalità dipende la nostra sicurezza alla guida, ecco perché è lecito domandarsi se i pneumatici ricostruiti sono davvero sicuri e quali garanzie offrono a chi li sceglie per la propria auto. Vediamo allora tutto quello che c’è da sapere sulle gomme ricondizionate, compresi alcuni miti da sfatare!

Pneumatici ricostruiti: cosa sono?

Per affrontare al meglio l’argomento, iniziamo dalle basi: che cos’è un pneumatico ricostruito o ricondizionato? Si tratta di una gomma in cui viene ricostruito il battistrada, ormai usurato dall’utilizzo precedente, al fine di poter essere impiegata nuovamente. Tale ricostruzione consente alla copertura di ritornare sul mercato ad un costo nettamente inferiore in confronto a un pneumatico nuovo, un po’ come avviene con smartphone e tablet ricondizionati, in cui vengono cambiati batteria, display o altri componenti prima di essere re-immessi in commercio. In sostanza quindi parliamo di gomme usate, ma sottoposte a verifiche scrupolose e con requisiti restrittivi da rispettare prima di procedere alla ricostruzione, sono perciò prodotti a tutti gli effetti a norma (se ovviamente passano attraverso un percorso di ricostruzione certificato dalla legislazione vigente). In tal modo diventano una soluzione molto interessante per chi è in cerca di prodotti economici, con alcune limitazioni, come vedremo più avanti nel dettaglio.

Come avviene il processo di ricostruzione? 

Il processo che porta alla ricostruzione di un pneumatico è composto da diverse fasi. Si comincia con l’ispezione della gomma giunta al termine del suo ciclo vitale e in particolare della carcassa, anche attraverso l’uso di macchinari specifici in grado di scansionare la struttura, per capire se è ancora in buone condizioni: solo in questo caso è infatti possibile procedere con l’operazione, se invece la carcassa risulta compromessa la copertura è destinata allo smaltimento. Per quel che concerne le gomme per auto tale selezione è piuttosto accurata, tanto che ben l’85% dei pneumatici viene scartato poiché ritenuto non idoneo: questo è il primo elemento che fa capire quanto la sicurezza delle coperture ricondizionate venga tenuta in considerazione sin dalle prime fasi del procedimento. I pneumatici che superano questa selezione vengono quindi avviati alla ricostruzione.

Gomme ricostruite: a quali processi vengono sottoposte?

La fase di ricostruzione ha inizio con la raspatura, vale a dire la rimozione del vecchio battistrada tramite delle raspatrici, macchine dotate di lame che raschiano la gomma che compone appunto il battistrada, in maniera del tutto autonoma. In seguito alla raspatura, avviene un altro controllo alla ricerca di eventuali danni interni al pneumatico, che vengono riparati nell’eventualità in cui ciò sia possibile. Successivamente sulla carcassa si applica della gomma liquida che funge da adesivo per applicare il nuovo materiale che comporrà il pneumatico ricondizionato; questa fase viene definita “soluzionatura” e precede la ricostruzione vera e propria, che può avvenire a caldo oppure a freddo. Nel primo caso, la carcassa è ricoperta con gomma cruda tramite estrusione, nel secondo invece si applica alla carcassa un sottostrato di gomma e poi il battistrada vulcanizzato, con il design delle scanalature già stampato sulla superficie e che perciò si definisce prestampato.

Il pneumatico ricondizionato prende vita

È in questo momento del processo di ricostruzione che il nuovo pneumatico prende vita: nel procedimento a caldo, la carcassa su cui è stata applicata la gomma cruda viene collocata in una pressa nella quale sono presenti degli stampi che formeranno il disegno delle scanalature del battistrada. La temperatura della pressa, il livello di pressione e la tempistica dell’intervento sono calcolati in base al tipo di pneumatico, tali fattori infatti variano a seconda che si tratti di gomme per auto oppure per autocarri. Nel processo a freddo invece la copertura da ricostruire è posizionata all’interno di un macchinario dove rimarrà sottovuoto, per poi passare in un’autoclave in cui resterà ad una temperatura di circa 110-115 gradi per due o tre ore. Al termine di questi passaggi si ottengono i pneumatici ricostruiti, ma il procedimento non può ancora dirsi concluso.

Ultimo step: sicurezza ancora al primo posto

L’ultimo step nel processo di ricostruzione di una gomma è un’ulteriore ispezione, nella quale si verifica il pneumatico ricostruito sia nella parte interna che in quella esterna, per assicurarsi che la lavorazione sia avvenuta correttamente e non vi siano danni nel prodotto. Solo al termine di questo controllo può essere rilasciata l’omologazione per l’uso del pneumatico. Tale serie di verifiche serve a sfatare i miti circa la relativa scarsa sicurezza di questa tipologia di gomme: come abbiamo visto, prima di essere immesse di nuovo in commercio, le coperture ricondizionate sono sottoposte ad attenti controlli ed esami, con selezioni piuttosto severe visto che solamente il 15% dei pneumatici viene ritenuto idoneo per la ricostruzione. Un procedimento che negli ultimi anni si è affinato sempre di più, rendendo le gomme ricostruite un’opzione da prendere in considerazione per un numero crescente di automobilisti, anche per via dell’aumento dei costi della materia prima che ha fatto lievitare in maniera significativa i prezzi dei pneumatici nuovi.

Gomme ricondizionate: a chi sono consigliate?

Le gomme ricondizionate si rivelano una soluzione interessante per quegli automobilisti che non hanno particolari esigenze in fatto di performance: se si guida un’utilitaria o una city car in contesti prevalentemente cittadini, i pneumatici ricostruiti possono fare al caso proprio e rappresentare un’alternativa sullo stesso livello delle gomme economiche. Bisogna però tenere presente che il risparmio non è il solo parametro a cui affidarsi, e sarebbe meglio valutare nel complesso il rapporto fra qualità e prezzo prima di compiere l’acquisto. Se invece si dispone di una vettura sportiva e la propria guida è particolarmente esigente, le gomme ricostruite non sono una scelta consigliata: in tal caso è sempre preferibile puntare su coperture nuove, possibilmente di categoria premium, studiate appositamente per reggere le sollecitazioni anche estreme che tali auto possono generare. La carcassa di un prodotto ricostruito, infatti, ha già decine se non centinaia di migliaia di chilometri sulle spalle e, pur essendo totalmente sicura, potrebbe non sopportare le condizioni di uso piuttosto intenso a cui sono sottoposti i pneumatici a bordo delle vetture sportive.

Meglio i pneumatici economici nuovi o quelli ricostruiti?

Dipende: un pneumatico ricostruito può rivelarsi decisamente migliore di uno economico nuovo. Per quale motivo? Se la gomma ricondizionata è di elevata qualità (appartenente ad esempio alla fascia alta di prodotti dei marchi di riferimento come Michelin o Continental) avrà sicuramente una resa migliore di una copertura nuova realizzata con materiali di qualità inferiore pure da ricondizionata – offrendo nel complesso maggiori garanzie. Un altro mito da sfatare è proprio questo: non è vero che una gomma nuova sarà sempre più sicura di una ricondizionata, poiché tutto dipende dalla qualità dei materiali adoperati sia nella fase di costruzione che di ricostruzione. Nel caso dei prodotti più economici, è altamente probabile l’impiego di materiali ben lontani dal livello di quelli premium in termini qualitativi e dunque sia le performance che la sicurezza saranno nettamente inferiori. Questo è un aspetto da tenere ben presente al momento dell’acquisto di pneumatici – che siano nuovi oppure no – per la propria auto, insieme al fattore costo: non sempre un prezzo più basso è sinonimo di risparmio e quando si parla di gomme auto la qualità non può mai essere messa in secondo piano, poiché è strettamente legata alla sicurezza.

Partecipa alla discussione

OPPURE
{{newComment.error.msg}}

Commenti

Non ci sono ancora commenti, puoi essere il primo ed esprimere il tuo parere!