Gli pneumatici cinesi stanno conoscendo un’ampia diffusione sia sul mercato europeo che in quello italiano, nonostante siano visti da molti ancora con un certo scetticismo: ma cosa ne pensano gli automobilisti che li utilizzano? Sono soddisfatti oppure non rifarebbero l’acquisto? Andiamo alla scoperta delle loro opinioni, anche per offrire ad altri guidatori un punto di vista reale da parte di chi ha deciso di puntare sulle gomme cinesi per la propria vettura.
Le coperture provenienti dal Paese del Dragone pagano ancora lo scotto che la dicitura Made in China porta con sé, ritenuta sinonimo di qualità non all’altezza, ma si tratta di un retaggio del passato che soprattutto in quest’epoca è opportuno lasciarsi alle spalle.
I pneumatici cinesi al giorno d’oggi consentono di risparmiare, ma senza sacrificare la qualità.
Quando si sente parlare di prodotti cinesi, in tanti pensano che si tratti di articoli di qualità modesta poiché ad essi viene associata quasi in maniera automatica la produzione a basso costo.
Ciò poteva essere vero due o tre decenni fa, ora non è più così: la Cina è a tutti gli effetti la seconda potenza mondiale in termini economici, in grado di rivaleggiare – e in certi frangenti superare – gli Stati Uniti, e questo progresso vertiginoso avvenuto nell’arco di un ventennio si è riflesso nella sua produzione, compresa ovviamente quella dei pneumatici.
Al giorno d’oggi le gomme cinesi sono in grado di offrire buone performance a prezzi bassi, una strategia studiata per aggredire in modo particolare il mercato europeo, dove gli standard sono decisamente più elevati in confronto a quello asiatico.
Nonostante questo importante sviluppo, non è raro trovare addetti ai lavori che sconsigliano l’acquisto di pneumatici cinesi, ma si tratta di un consiglio sbagliato: in molti ritengono ancora adesso che le coperture provenienti dalla Cina e dall’Oriente in generale – a meno che non siano realizzate da colossi come Bridgestone, azienda nipponica – non siano all’altezza delle gomme fabbricate da società europee o americane, ma non è affatto così.
Anzi, i pneumatici cinesi sono perfettamente in grado di competere con quelli dei colossi blasonati e uno dei motivi è molto semplice: gran parte della produzione, anche da parte dei costruttori di riferimento del settore, avviene in Cina, dunque il know how è alla portata delle aziende locali, che possono sfruttare le conoscenze progettuali e realizzative di chi fa della produzione di gomme auto il suo core business, proponendo a loro volta coperture la cui qualità viene certificata dai test specializzati.
Gli automobilisti più attenti alle possibilità che il mercato dei pneumatici offre, si saranno sicuramente resi conto che i prodotti interessanti da montare sulle loro vetture arrivano pure dalla Cina: da questo Paese, dunque, non provengono solo articoli scadenti, come tanti sono ancora portati a pensare.
Certo, ci sono aziende cinesi che puntano tutto sui bassi costi e quindi propongono gomme auto che in pochi installerebbero sui loro veicoli, ma accanto a queste sono invece in crescita quelle che investono sulla ricerca e sullo sviluppo, così da produrre pneumatici di qualità indirizzati proprio al pubblico europeo, più esigente e attento verso questo tipo di prodotti, ben sapendo che da tali dispositivi dipende in larga parte la sicurezza quando si è alla guida.
Inoltre, le gomme scadenti si trovano anche nel mercato europeo, ragion per cui non è sempre la provenienza a fare la differenza.
Non è sbagliato ormai considerare la Cina come un punto di riferimento a livello globale in fatto di pneumatici, e non solo perché le più importanti aziende del settore dispongono di impianti produttivi in loco, ma anche in virtù degli investimenti pesanti effettuati dagli imprenditori cinesi pure ai livelli più alti.
Di fatto, al momento il marchio Pirelli è cinese, visto che la maggioranza delle quote appartiene a investitori del Paese del Dragone e in teoria non può più essere definita italiana, sebbene il nome continui ad essere sinonimo di Made in Italy nel mondo in fatto di gomme auto.
In un certo senso, quando si acquistano pneumatici Pirelli – oppure Michelin o Goodyear fabbricati in Cina – si stanno comprando gomme tecnicamente cinesi, e questo serve a far capire quanto è labile il confine fra ciò che è Made in China e quello che non lo è.
Le opinioni degli automobilisti sui pneumatici cinesi sono variegate: c’è infatti chi è ancora vittima del pregiudizio e considera tutti i prodotti provenienti dal mercato asiatico scadenti, chi invece è più consapevole di quanto le cose siano cambiate in questo settore soprattutto negli ultimi anni e quindi interessato a tali proposte e poi troviamo anche gli entusiasti, ovvero coloro che hanno acquistato gomme realizzate da produttori cinesi e dopo averle provate sono rimasti molto soddisfatti, in particolare del rapporto qualità-prezzo di queste coperture.
A fronte di una spesa contenuta rispetto ai pneumatici top di gamma, si sono ritrovati a bordo gomme performanti e di qualità, non lontane in termini di prestazioni dai prodotti di fascia alta dei grandi colossi.
I costi contenuti sono sicuramente l’elemento più apprezzato, ma la qualità non è affatto un aspetto secondario.
Sono sempre di più gli automobilisti che si pongono questa domanda e la risposta è semplice: se non si ha bisogno di gomme ad elevate performance e si fa un uso standard della vettura, contenere le spese è importante e i pneumatici cinesi permettono di farlo, senza però rinunciare alla qualità, poiché dalle prestazioni delle gomme dipende la sicurezza al volante.
Le coperture cinesi sono senza dubbio una soluzione migliore rispetto a gomme di seconda mano oppure a quelle ricostruite, prodotti ai quali si ricorre quando si vuole risparmiare. Grazie ai test sempre più approfonditi di enti e riviste di settore, poi, è più facile distinguere i prodotti validi da quelli che hanno performance non all’altezza.
Tramite internet gli strumenti a disposizione degli automobilisti sono numerosi per individuare i pneumatici adatti in base alle proprie esigenze.
Come detto, i test svolti da enti indipendenti e riviste del settore consentono di conoscere nel dettaglio le prestazioni delle coperture in tutte le condizioni e di paragonarle a quelle dei prodotti di brand conosciuti, così da avere un’idea precisa circa il loro rendimento.
A ciò si aggiungono poi le opinioni di altri automobilisti, rilasciate su e-commerce e presso rivenditori online, che offrono un punto di vista più diretto sulle varie coperture. In questo modo, riconoscere una gomma di qualità è decisamente più semplice all’interno di un mercato che propone ogni anno un elevato numero di pneumatici nuovi, tanto da disorientare chi deve effettuare il proprio acquisto.
Le aziende cinesi che propongono i loro pneumatici nel mercato europeo sono numerose: da Doublestar a Aeolus, passando per Triangle, Wanli e Sailun, sino ad arrivare a Linglong, probabilmente la più nota per via delle sponsorizzazioni in ambito calcistico; i tifosi della Juventus negli ultimi anni avranno sicuramente notato campeggiare il nome e il logo del brand sui cartelloni elettronici a bordo campo.
Naturalmente il suggerimento non è quello di acquistare gomme cinesi in maniera casuale in base al nome del produttore, scegliendo magari quelle che costano meno, ma valutare con attenzione i diversi prodotti tenendo conto soprattutto delle proprie esigenze e dell’utilizzo che se ne farà, selezionando quelle che si ritengono più funzionali, consultando ovviamente anche i risultati dei test per comprendere come si comportano e qual è il loro rendimento nelle varie condizioni in cui sono state messe alla prova.
Per comodità si tende a definire “cinese” qualsiasi prodotto provenga dall’Estremo Oriente, in particolar modo nel settore delle gomme auto, persino quando di cinese non c’è nulla.
Ad esempio alle coperture Giti Tire viene spesso affibbiata l’etichetta di Made in China, ma in realtà si tratta di un produttore con sede a Singapore, i cui pneumatici stanno iniziando ad essere apprezzati anche in Europa.
Oppure Nankang, azienda taiwanese che si sta mettendo in luce soprattutto negli ultimi anni. Del resto che la qualità possa provenire pure dai mercati asiatici non è una novità, basti pensare al giapponese Bridgestone che è uno dei colossi del settore, o a Yokohama e Toyo, altri brand nipponici conosciuti ed apprezzati a livello globale.
Ciò che sta facendo oggi la Cina è quello che ha fatto nei decenni passati il Giappone, quindi non ci sarà da stupirsi se fra qualche anno tra i colossi del settore comparirà un’azienda cinese, come ad esempio Linglong (che già adesso produce oltre 50 milioni di pneumatici ogni anno).
Il mercato europeo è regolato da norme stabilite dall’Unione Europea – valide per tutti i Paesi che vi fanno parte – e i prodotti stranieri importati sono soggetti a tali norme, devono perciò rispettare standard piuttosto stringenti. Ciò riguarda, naturalmente, anche i pneumatici cinesi fabbricati da aziende locali e significa pertanto che a livello normativo rispettano i requisiti minimi richiesti per poter essere utilizzati in Europa e quindi pure in Italia.
Per comprendere se il pneumatico cinese che abbiamo davanti è stato importato regolarmente, sul fianco deve essere visibile il marchio CE, il quale certifica che il prodotto ha superato i test di qualità a cui è stato sottoposto.
Molto spesso, infatti, ci si lamenta delle gomme cinesi senza però aver verificato la loro provenienza e la presenza della certificazione necessaria: acquistare pneumatici illegali significa non solo violare le norme, ma anche ritrovarsi con molta probabilità delle coperture scadenti.
Gli pneumatici cinesi, in ragione di quello che abbiamo visto finora, non devono essere sconsigliati a prescindere, ma anzi possono rivelarsi una valida opzione per numerosi automobilisti.
Dunque a chi possono essere consigliate le gomme provenienti dal Paese del Dragone? Sono indirizzate a tutti coloro che fanno un uso standard del veicolo, spostandosi su percorsi principalmente cittadini e senza percorrere grandi distanze durante l’anno: in questo caso si rivelano infatti funzionali e consentono di limitare le spese grazie al loro costo contenuto.
Chi invece cerca alte prestazioni e pneumatici da “spremere” anche al di fuori dei tragitti consueti, dovrebbe puntare la sua attenzione sui prodotti premium dei grandi costruttori (come ad esempio Continental oppure Michelin), perché indubbiamente offrono maggiori garanzie non solo in termini di aderenza complessiva, ma pure per quanto riguarda il contenimento dei consumi di carburante (grazie alla riduzione della resistenza al rotolamento) e la durata, per via della maggiore longevità. Tuttavia è possibile trovare pneumatici cinesi ad alte prestazioni, pur non essendo il loro rendimento all’altezza di quello assicurato dai prodotti top di gamma del settore.
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